Identificabile per il colore rosso intenso dell'iride, il re delle quaglie, appartenente alle specie protette, è presente in Trentino da maggio a settembre con piccole popolazioni isolate nelle zone prative di mezza montagna. Ha un piumaggio mimetico, che comprende una grande varietà di toni di bruni, castani, rossicci, ruggine, beige e grigi. Non si fa quasi mai osservare, in quanto trascorre la maggior parte del tempo nel folto della vegetazione erbacea. La sua presenza viene però tradita dal canto territoriale del maschio, che è estremamente caratteristico ed assomiglia ad un "crex crex" (da cui deriva il nome scientifico). Mentre camminiamo dunque lungo le distese di prati della "Loc. Pradiei" fermiamoci ad ascoltare il suo richiamo, nelle sere d'estate.
Per secoli la storia del Re di quaglie e quella dell’uomo sono state inestricabilmente legate. Si narra che già Aristotele ne conoscesse l’esistenza, avendone descritto la migrazione nella sua Historia animalium. Tale specie oggi poco conosciuta, è strettamente dipendente da un ambiente costruito dall’uomo, quello dei prati-pascoli da cui si ricava il fieno per il bestiame. Il Trentino ha iniziato a tutelarne l'habitat, favorendo una gestione dei prati e dei pascoli compatibile con le esigenze ecologiche della specie,che possa così ogni anno, ritornando dalla sua migrazione africana, trovare casa nei prati della Val di Non e non solo.